Più e più volte mi avete domandato quali siano i requisiti per essere una ragazza alla pari e vi assicuro che, non servono chissà quali titoli per poter dare amore a dei bambini. In questo elenco troverete degli aggettivi che accomunano maggiormente tutte le au-pairs. Sono delle semplici qualità che tutte noi possediamo o che spesso non sappiamo di avere fino a quando non tocchiamo con mano la situazione. Sinceramente, prima di partire per un’esperienza simile, non conoscevo a pieno i lati del mio carattere. Poco a poco, li ho fatti emergere, li ho migliorati ed ora sono felice di averne un quadro completo.
10 aggettivi di riferimento
1) Curiosa: l’au-pair una ragazza che si butta a capofitto in nuove esperienze, senza rifletterci troppo. Ha un grandissimo spirito di avventura e di adattamento. Il suo cuore è alimentato da un forte desiderio di esplorare, di vivere a pieno le giornate e quindi la vita. Non si accontenta di una passeggiatina in città, ma preferisce raggiungere luoghi lontani con mezzi diversi. Ama fotografare, infatti immortalerebbe qualsiasi cosa che le susciti un’emozione. Personalmente, appena arrivata a Romsey, ero stata affascinata dalle porte delle case, tutte super colorate, lucide, tanto da splendere ai miei occhi. Avrò fatto più di venti scatti, fermandomi davanti al cancelletto di ogni abitazione. I passanti mi avranno forse presa per una “crazy girl” ma io non ci avevo fatto troppo caso. I portoncini ed i tetti delle case erano state le novità della prima settimana.
2) Solare: au-pair deve essere una ragazza allegra, sorridenti e felice. Capisco, che molto spesso il tempo triste di Londra o la pioggia fitta di Lisbona non possano essere d’aiuto però, una volta lì, non ci farete nemmeno caso. Ballare sotto un temporale sarà la gioia più grande, saltare nelle pozzanghere di fango renderà i vostri bambini fieri della “sorella maggiore” appena arrivata e soprattutto voi stesse vi sentirete rinate. Ricordatevi sempre che un sorriso fatto ad un passante, all’autista del bus, ad una vecchietta signora tutta British, vi farà sentire meglio, soprattutto se questo è ricambiato.
3) Creativa: la fantasia deve essere la chiave per aprire i cuori dei bambini. Dovete saperla usare, manovrare a vostro piacere ed, in cambio, riceverete risultati. Tutte noi siamo state bambine e sappiamo benissimo che cosa, in passato, ci abbia colpito particolarmente. Ecco, proiettate i vostri memories nel vostro presente, nella quotidianità. Ho dei bellissimi ricordi di quando trascorrevo tutto il pomeriggio a disegnare, pitturare, fare delle creazioni con piccoli pezzetti di materiale. Rovistate nel vostro ” armadio delle personalità” per sfoggiare un lato sempre nuovo di voi stesse. Ecco, usate il vostro passato, miglioratelo, facendo vivere una magia ai vostri bimbi. Sarete il loro punto di riferimento nei momenti ludici e creativi e per questo, improvvisatevi grandi esperti. Loro rimarranno stupefatti, sbalorditi tanto da non desiderare altro che sedersi a tavola con voi e giocare.
4) Paziente: l’au-pair deve essere capace a destreggiarsi in situazioni difficili. In una giornata no, ad esempio, quando vedete che il vostro bimbo è proprio grumpy, voi non lasciatevi abbattere facilmente. Non perdete la calma ma create con la vostra mente. Siate intraprendenti, spingetevi oltre i limiti e trovate una soluzione. Proponete alternative, chiedete al diretto interessato che cosa vorrebbe fare, dove vorrebbe andare o cosa vorrebbe mangiare!
Vi lascio un esempio che vi farà sicuramente capire cosa intendo: avete una mela, bella, rossa e gustosa e il vostro marmocchio si è proprio impuntato: non la vuole mangiare! Una tattica, maggiormente usata, è quella di arrabbiarsi, ricattarlo (se non mangi la mela non facciamo questo) oppure assecondarlo. Nessuna di queste è la soluzione giusta. Voi dovete giocare con la mela, dovete coinvolgere il bambino ed arrivare a compromessi! Prendete il frutto, tagliatelo a metà, anzi, date a lui un coltello di plastica e rendetelo partecipe. Così facendo vi smezzerete la mela. Assaggiatene un pezzetto e lui farà lo stesso. Con i semplici gesti ed il sorriso sulle labbra ottenete ciò che desiderate.
5) Disponibile: l’au-pair è un aiuto, un appoggio per la famiglia, un punto di riferimento. L’elasticità viene sempre premiata e soprattutto venirsi in contro è un punto fondamentale; come in tutte le famiglie ci possono essere delle emergenze, degli imprevisti come ad esempio la vostra host-mum ritarda a tornare a casa dal lavoro ( in inglese si dice: She is stuck in a traffica jam) e quindi voi dovete occuparvi un po’ di più dei bambini. Il bello è che si tratta di dare e ricevere e i gesti fatti con il cuore fanno sempre piacere. Nella mia esperienza personale ricordo che, un pomeriggio, stavo stirando le uniformi scolastiche dei bambini e, poco più in là. ho visto delle camice del papà che gli sarebbero servite il giorno successivo. Sapevo benissimo che Nick le avrebbe stirate alla sera ma io, per sollevarlo, ho voluto occuparmene personalmente e lasciargliele poi a bordo del letto. Una volta rientrato era rimasto sorpreso e mi aveva ringraziata più e più volte. Stessa situazione con i camici della host-mum Luisa, dato che lei lavorava in ospedale. Mi è sempre venuto spontaneo aiutarli, vedendoli sempre affaticati.
Ho parlato di dare e ricevere perché un sabato pomeriggio avevo poi trovato i miei vestiti stirati nel mio letto. Ecco, questa era la famiglia che volevo e che fortunatamente, ho trovato!
6) Aperta a nuove culture: un’au-pair dovrebbe immergersi completamente nella cultura, negli usi e costumi del paese ospitante, prendendone parte attivamente. Ho sempre avuto il desiderio di assaggiare cibi nuovi, partecipare alle numerose festività, conoscere la storia del territorio, le leggende, i fatti avvenuti o semplicemente le curiosità più strane. Mi soffermerei principalmente sul cibo. In nove mesi di esperienza ho preso 12 kg!! Io amo il cibo inglese, forse sarà la sola a dirlo. Mi manca il fatidico “fish&chips” del venerdì, immagino le calde e gustosissime “apple pie, apple crumble” e via dicendo, per non parlare della cucina internazionale. Piatti tipici della tradizione indiana, taiwanese e cinese sono stati la mia rovina. Potrei approfondire questo argomento in un articolo a parte per suggerirvi qualche ricetta!
7) Sognatrice: una ragazza alla pari ha uno zainetto sempre pronto, un taccuino dove annotare le mete da visitare e sogna ad occhi aperti. Crede nella bontà della gente, ha voglia di conoscere la storia delle persone. Sogna una vita un po’ stile vintage, dove la protagonista assapora ogni alba e ogni tramonto. Non è una ragazza banale, monotona: infatti coglie tutte le sfumature che la vita le può offrire. Ama perdersi nell’infinto dei suoi pensieri, mangiando per strada e ascoltando una buona musica. Una au-pair alza gli occhi e guarda il cielo.
8) Sa quello che vuole: si devono avere degli obiettivi nella vita. Ciascuna di voi si domandi: “ perché voglio fare questa esperienza?” Beh, ci sono risposte multiple: per guadagnare dei soldi, per imparare la lingua, per fare nuove conoscenze, per vivere in un altro paese, per scappare dalla monotonia, per distaccarmi dalla realtà e provare a capire chi sono realmente…dovete essere determinate a realizzare i vostri progetti. Frequentate una scuola, ( i college non sono poi così costosi) e di conseguenza vi farete nuovi amici! Migliorate il vostro inglese, fatelo per voi stesse ma anche per il vostro futuro. Poco a poco vi sentirete realizzate.
9) Farsi valere: ciascuna di voi ha dei diritti e dei doveri: i primi non devono mai essere dimenticati. Sfruttate il dialogo, sedetevi a tavola e discutete pacificamente, con rispetto, i problemi. Partire prevenute non serve ma parlare di tutto si! Fatevi valere, date suggerimenti ai genitori, esprimente il vostro punto di vista in merito al comportamento del bambino. Buona abitudine sarebbe che, a fine giornata con una tazza di tè, vi sediate sul divano a raccontarvi. Questo è anche un modo per delineare il vostro ruolo e per fare un ottimo lavoro di squadra, utile al bambino.
10) Sapersi divertire: questo è il punto che più mi piace. Ultimo ma non per importanza, ragazze mie, sappiate divertirvi con i più piccini e con i più grandicelli! Uscite, svagatevi! I Parties vi stanno aspettando e le serate con le amiche saranno indimenticabili!
Visitate, esplorate, perdetevi, ritrovate la strada. Siate spontanee. Siate voi stesse. Siate vive.